"Occorre ritrovare, reinventare il teatro muovendo dalle necessità, dai bisogni di quanti vi partecipano."

Louis Jouvet - Ecoute, mon ami

In Trentino esiste un numero elevatissimo di associazioni culturali amatoriali: filodrammatiche, cori, bande. Non c'è nessuna regione italiana con una tale concentrazione di persone che esercitano il diritto umano di produrre cultura.
Oggi i parametri valutativi di un'attività culturale dovrebbero tenere in considerazione la qualità del coinvolgimento di soggetti attivi e non solo la quantità di pubblico passivo. La vivacità culturale di una comunità sembra essere legata al grado di partecipazione attiva della comunità stessa alla produzione di cultura, perché tale partecipazione produce scambio di idee, diffusione delle conoscenze, formazione di un bagaglio di valori condivisi che compatta il tessuto sociale: tutte cose che contribuiscono a rendere una comunità più produttiva, innovativa e competitiva in ogni campo del suo operare. Queste riflessioni, applicate alla realtà trentina, sono alla base delloslow theatre.

Quello che chiamiamo slow theatre, non è altro che il nostro modo di "fare teatro", come si è venuto formando in otto anni di attività. Spontaneamente e soprattutto praticamente. La teoria, ammesso che di teoria si possa parlare, è venuta dopo. Quando, cioè, abbiamo iniziato a individuare alcune costanti che ci hanno permesso di parlare di metodo:

  • una costante è quella di "fare teatro" anche con non professionisti, addirittura con persone che non hanno mai messo piede su un palco;
  • una costante è quella di inventarsi ogni volta strategie nuove e particolari per far trovare ad ogni compagno di viaggio la via per arrivare al teatro;
  • una costante è quella di fare teatro con la stessa professionalità, con lo stesso rigore e con la stessa passione indipendentemente da chi siano i compagni di viaggio, professionisti e non;
  • una costante è quella di porsi sempre come obiettivo primario lo spettacolo, e di farlo vivere come tale a tutti coloro che vi sono coinvolti, qualunque sia il loro ruolo;
  • una costante è quella di scoprire sempre che dalla qualità dello spettacolo dipende la crescita culturale e umana, oltre che teatrale, di quanti vi partecipano;
  • una costante è quella di trovare con ogni gruppo di lavoro l´urgenza di fare quel particolare spettacolo, raccontando una storia precisa, in quel particolare momento, un´urgenza sempre legata al territorio e alla comunità in cui si opera;
  • una costante è quella di scoprire ogni volta un pubblico nuovo, legato alla particolare squadra che ha costruito lo spettacolo e alla precisa urgenza creativa e comunicativa che ne sta alla base;
  • realizzando spettacoli con squadre di lavoro formate da amatori, ma caratterizzate dalla presenza di professionisti nei ruoli chiave, per garantire un´alta qualità del prodotto e una vera crescita culturale e artistica nei soggetti coinvolti;
  • coinvolgendo attivamente la comunità nella vita teatrale, attraverso una partecipazione diretta alle fasi di produzione di uno spettacolo;
  • valorizzando le risorse umane del territorio, creando nuove abilità e competenze;
  • producendo scambio di idee e di conoscenze;
  • creando nuovo pubblico.

Pensiamo che il teatro debba continuare a tenere vivi, rinnovandosi, quei motivi per cui degli individui sentono il bisogno di farlo ed altri il bisogno di fruirlo e che debba tradursi sempre in una precisa esperienza teatrale inserita in un ambiente fisico e umano che la condiziona, come un particolare terreno influisce sullo vita di una pianta in esso radicata.

Loslow theatresi cela dietro a tutto questo, anche se, citando ancora Louis Jouvet, "nel teatro tutto è frammisto e aggrovigliato": è difficile spiegare il teatro chiaramente, è troppo legato alla pratica, all´intuizione, alle sensazioni, ai rapporti umani, alle circostanze, ma ci siamo sforzati di acquisire una consapevolezza di metodo, per quanto minima.

Riassumendo, loslow theatremira al coinvolgimento attivo e alla conseguente crescita culturale e umana degli individui:

Infine,slow theatresignifica necessariamente anche "lentezza". Si tratta, però, di una lentezza positiva. I tempi sono molto più lunghi rispetto a quelli di una normale produzione, ma questa dà i suoi frutti solo dopo il debutto dello spettacolo, mentre loslow theatrecrea crescita culturale fin da quando lo spettacolo inizia ad essere concepito e costruito.