• 1.T034WEB2
  • 1.T034WEB
  • 2.T105WEB
  • 3.T008WEB
  • 4.T072WEB
  • 5.T027WEB
  • 6.T111WEB
  • 7.T115WEB
  • 8.T088WEB
  • 9.T116WEB
  • 10.T119WEB
  • 11.T122WEB
  • 11b.T125WEB

BARATTI E SIMILE LORDURA2004-2006

COME PER DENARO IL “NO” DIVENTA “SÌ”.
Dalla V bolgia alla Firenze di fine ‘200.

DEBUTTO: 30 LUGLIO 2004 SOTTO IL PORTICATO DI CASTEL THUN (TN).

VINCITORE DELL’EDIZIONE 2003-2005 DELLA BORSA DI LAVORO “ALFONSO MARIETTI” INDETTA DALL’ACCADEMIA DEI FILODRAMMATICI DI MILANO.

Lo spettacolo sui canti XXI e XXII dell’Inferno segna la nascita di StradaNòva e con Il disiato riso, spettacolo sul V canto dell'Inferno prodotto nel 2006, compone il dittico Dante nostro contemporaneo: un confronto con la società dell'epoca dantesca per riflettere sulle problematiche civili, politiche e morali dell'uomo contemporaneo. Il lavoro sulla poesia di Dante, tra sospensioni e riprese, caratterizza negli anni la ricerca teatrale di Stradanova Slow Theatre.

Ph. Claudio Condini.

“Così di ponte in ponte, altro parlando
che la mia comedìa cantar non cura,
venimmo; e tenavamo ’l colmo, quando

restammo per veder l’altra fessura
di Malebolge e li altri pianti vani;
e vidila mirabilmente oscura.”

Dante Alighieri, Inferno, XXI, 1-6.

Leggi di più
BARATTI E SIMILE LORDURA
Come per denaro il “no” diventa “sì”.
Dalla V bolgia alla Firenze di fine ‘200.

Spettacolo sui canti XXI e XXII dell’Inferno di Dante Alighieri.


PRESENTAZIONE - Dal programma di sala

Politica significa amministrare il potere nell’interesse della comunità.
Baratteria significa sfruttare il potere per i propri interessi personali.
Nel corso di tutta la Commedia i politici corrotti suscitano il profondo disprezzo del Poeta.
Nella V Bolgia dell’Inferno i barattieri sono condannati a restare immersi nella pece bollente per l’eternità.
L’invettiva di Dante è quella di un uomo che ha un sentimento alto della politica. È l’invettiva di un cittadino che è fiero della propria origine comunale, che crede nelle Istituzioni e che deve manifestare con forza la sua condanna contro chi ha infangato la sua città, vituperando le leggi e mercanteggiando le cariche pubbliche.
Dai suoi versi vogliamo prendere le mosse per parlare di baratteria. E vogliamo farlo raccontando alcuni emblematici episodi di corruzione della sua Firenze. Documenti e cronache dell’epoca ci aiuteranno a conoscere quella che Dante considerava la più grave piaga del Comune Medievale.
È diffuso il pregiudizio per cui la politica è corruzione. È un pregiudizio comodo, che giustifica un atteggiamento passivo nei confronti delle Istituzioni.
L’insegnamento di Dante è quello di una collaborazione attiva di tutti i cittadini affinché si instauri la consuetudine ad una politica nobile.
"La democrazia ha bisogno, più di qualunque altra forma di governo, di cittadini attivi. Non sa che farsene di cittadini passivi, apatici, indifferenti, che si occupano soltanto dei propri affari e delegano ad altri il compito di occuparsi degli affari comuni. La democrazia vive e prospera solo se i suoi cittadini hanno a cuore le sorti della propria città come quelle della propria casa, che delle città è soltanto una parte." (Norberto Bobbio).


STRUTTURA DEL TESTO

- Recitazione dei canti XXI e XXII dell’Inferno di Dante, suddivisi in sei parti a sé stanti secondo il criterio dell’azione drammatica. La recitazione dei versi è sempre preceduta da una breve spiegazione che permette al pubblico di seguire la vicenda.
- Sei scene che si alternano ai versi di Dante:
• Prologo - Del no per li denar vi si fa ita: introduzione al tema della baratteria.
• I quadro - Così nobile città disfatta.
• II quadro - In molta infamia caddono i reggenti.
• III quadro - Procuravano a nascondere le loro colpe.
• IV quadro - Trovavano modo come meglio il potessono rubare.
• Epilogo - Procurate rimedio: riflessione sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica come mezzo per combattere la corruzione.
NOTA. I quattro quadri raccontano episodi di corruzione ambientati nella Firenze del 1299 ricavati dallo studio di documenti storici e cronache dell’epoca. Sono state particolarmente consultate La storia di Firenze di Davidsohn e la Cronica di Dino Compagni, di cui vengono letti alcuni brani nel corso dello spettacolo.


MUSICA

Musiche medievali, rigorosamente risalenti ai secoli 1200 e 1300, introducono i versi di Dante e le singole scene.
Ogni quadro viene chiuso da una canzone contemporanea sul tema della corruzione eseguita dal vivo con l’accompagnamento di chitarra e violino. Le canzoni (Povera patria di Franco Battiato, Italia d’oro e Giulio di Pierangelo Bertoli, La storia siamo noi di Francesco de Gregori) hanno la funzione di stabilire un fil rouge che leghi le vicende del passato all’attualità.


SCENOGRAFIA

La scenografia è tutta ispirata ad Alberto Burri. Le opere dell’artista vengono proiettate a tutto schermo su un fondale in PVC. La zona praticabile è sviluppata su più piani grazie a due ponteggi laterali in tubi innocenti color alluminio e ad una pedana centrale. Una colata di cellophane nero che ricopre tutto il palco e che rimanda alla famosa serie di Plastiche di Burri, ricrea la pece bollente in cui sono immersi i barattieri.


STAMPA

“Questo lavoro mette in scena la decadenza di fine ‘200, tra frodi, inganni e bassi giochi di potere.” (“Il Trentino”, 30 luglio 2004).

“Un lavoro coraggioso, calibrato tra poesia, prosa e musica. […] Una storia senza tempo perché le debolezze dell’uomo non sono databili: attraverso le forti espressioni di Dante il messaggio arriva dritto allo spettatore. Sulla scena scorrono, in quadri, diverse vicende di corruzione fiorentina di quasi settecento anni fa, con sfondo di diavoli e imprecazioni di dannati.” (“Il Trentino”, 1 agosto 2004).

“Molto curata la parte drammaturgica, è stata arricchita con quadri a tinte forti che hanno restituito la vita nella Firenze del 1200 e della corruzione che la attraversava. […] Lo spettacolo, intriso di forti suggestioni, è risultato bilanciato e bene ambientato sulle scene in metallo e cellophane nero colato a ricreare la pece in cui sono immersi i dannati. […] Ma la scelta difficile operata dai tre attori non si è fermata alla proposta di un testo in una lingua bella quanto dura da recitare: i tre hanno scelto con intenzione anche l’impegno politico, sollecitati forse dallo stesso Dante, del quale hanno colto l’estrema attualità.” (“L’Adige”, 2 agosto 2004).

Di Elena Galvani, Jacopo Laurino e Simone Repetto.
Con Elena Galvani, Jacopo Laurino, Simone Repetto / Matteo Carassini (in doppia distribuzione).
Regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino.

CREDITI
BARATTI E SIMILE LORDURA
Come per denaro il “no” diventa “sì”.
Dalla V bolgia alla Firenze di fine ‘200.

Spettacolo sui canti XXI e XXII dell’Inferno di Dante Alighieri.


CREDITI

Di Elena Galvani, Jacopo Laurino e Simone Repetto.

Con Elena Galvani, Jacopo Laurino, Simone Repetto / Matteo Carassini (in doppia distribuzione).

Voce in registrato: Nonno Tonino.

Alla chitarra: Lorenzo Laurino.

Al violino: Jacopo Laurino.

Tecnici delle luci e del suono: Hans Peter Gottardi, Eugenio Magnani, Celestino Zadra.

Con la collaborazione di Romeo Liccardo per le scenografie e i costumi.

Si ringraziano:
– il Comune di Taio;
– l’Istituto Comprensivo di Taio;
– la Fondazione Burri di Città di Castello;
– il Gruppo Teatrale Moreno Chini di Taio;
– Amedeo Chini, Giampiero Frisone, Alberto Gualdoni, Saverio Lorandini, Gianni Stievano, Alessandro Zunino, Ilaria Salonna;
– gli insegnanti dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano, Teresita Fabris per la dizione dei versi danteschi e Osvaldo Salvi per i movimenti scenici.


LO SPETTACOLO È STATO PRODOTTO
da StradaNòva.


DATE

– 25 luglio 2004, ore 21.00 – Taio (TN), Aula Magna delle Scuole Medie; in collaborazione con il Comune di Taio – PRE–DEBUTTO SU INVITO.
– 26 luglio 2004, ore 21.00 – Taio (TN), Aula Magna delle Scuole Medie; in collaborazione con il Comune di Taio – PRE–DEBUTTO SU INVITO.
– 30 luglio 2004, ore 21.30 – Vigo di Ton (TN), Castel Thun; in collaborazione con il Comune di Ton e Pietro Weber – DEBUTTO.
– 13 agosto 2004, ore 21.00 – Tres (TN), zona sportiva; in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Tres.
– 12 marzo 2005, ore 21.00 – Cles (TN), Auditorium dell’Istituto d’Istruzione; in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione di Cles; per i genitori degli alunni.
– 14 marzo 2005, ore 10.30 – Cles (TN), Auditorium dell’Istituto d’Istruzione; in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione di Cles; per gli alunni delle classi III.
– 18 marzo 2005, ore 10.30 – Tione (TN), Auditorium delle Scuole Superiori; in collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino.
– 16 aprile 2005, ore 21.00 – Taio (TN), sala conferenze della Casa di soggiorno R.S.A.; in collaborazione con il Comune di Taio.
– 26 aprile 2005, ore 21.00 – Milano (MI), Teatro dei Filodrammatici; nell’ambito del concorso “Borsa di lavoro” indetto dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
– 12 agosto 2005, ore 21.00 – Trento (TN), Giardino S. Chiara; nell’ambito di “TRENTOESTATE 2005”; in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento.
– Dal 29 novembre al 3 dicembre 2005, ore 21.00 – Milano (MI), Teatro alle Colonne; nell’ambito di “NUOVESPRESSIONI VOL. 1”.
– 28 marzo 2006, ore 10.00 – Rovereto (TN), Teatro alla Cartiera; nell’ambito del ciclo Dante nostro contemporaneo. Due spettacoli sull’Inferno: un confronto con la società dell’epoca dantesca per riflettere sulle problematiche civili, politiche e morali dell’uomo contemporaneo.
– 26 gennaio 2006, ore xx.00 – Milano (MI), Teatro dei Filodrammatici; recita per le scuole.

Baratti e simile lordura - programma di sala del debutto, 30 luglio 2004 - SCARICA

Baratti e simile lordura - programma di sala generico - SCARICA

Dante Nostro Contemporaneo - pieghevole 2006 - SCARICA

DANTESLOW THEATRE

2006
IL DISIATO RISO

2015
IL FOLLE VOLO

2021
VIAGGIO NELL'INFERNO