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IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO 2014

STUDIO LIBERAMENTE TRATTO DALL'OMONIMO ROMANZO DI DINO BUZZATI E DALL'OMONIMO FILM DI ERMANNO OLMI.
Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio.

DEBUTTO: 23 MAGGIO 2014 PRESSO IL TEATRO DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI TAIO-PREDAIA (TN).

Lo spettacolo è uno dei frutti della collaborazione con l'Istituto Comprensivo di Taio, iniziata nel 2004.

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La collaborazione tra Stradanova Slow Theatre e l'Istituto Comprensivo di Taio è iniziata nel 2004 e si è rafforzata nel corso degli anni, dando vita ad una vera e propria realtà di produzione teatrale stabile all'interno del mondo scolastico.

Gli spettacoli prodotti con l'Istituto Comprensivo di Taio:
2020 – LA CROCIATA DEI BAMBINI – Il laboratorio dell’Istituto Comprensivo di Taio in eopca di pandemie – FILM
2019 - IL PICCOLO RIVOLUZIONARIO - Tributo a Iqbal Masih - II EDIZIONE
2018 - LA FIABA DEL RE NORANDINO - Spettacolo liberamente tratto dal canto XVII dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.
2017 - GIANNI SCHICCHI. Dall'opera di Giacomo Puccini e Giovacchino Forzano - II EDIZIONE
2014 - IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO. Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi.
2012/2013 - IL PICCOLO RIVOLUZIONARIO - Tributo a Iqbal Masih.
2011 - L'AMORE DELLE TRE MELAGRANE. Da Italo Calvino, Carlo Gozzi e Sergej Prokofiev.
2011 - VORREI TANTO VORREI TUTTO. Storia di una bimba di nome Anne Frank.
2009/2010 - GIANNI SCHICCHI. Dall'opera di Giacomo Puccini e Giovacchino Forzano.
2006/2007 - COME LE PIANTE POSSONO FIORIRE SE CADE TANTA NEVE. Da Bertolt Brecht. Evento facente parte del Progetto Brecht.
2005 - L'AMORE DELLE TRE MELARANCE. Dall'opera omonima di Sergej Prokofiev.
2004 - L'ELISIR D'AMORE. Dall'opera omonima di Gaetano Donizetti.

Considerazioni di una Professoressa.
“Riguardo a tutte queste esperienze si potrebbe parlare a lungo e raccontare difficoltà, soddisfazioni, fatiche e aneddoti simpatici, ma voglio invece soffermarmi ad analizzare le ricadute dell’attività teatrale sugli alunni. Dopo aver seguito per anni questo laboratorio con il supporto di esperti, posso affermare che l’esperienza teatrale lascia sicuramente un segno nei ragazzi. La lettura approfondita di un copione li abitua a cogliere le intenzioni dell’autore, i significati più profondi di molte espressioni, migliora le loro capacità di lettura e arricchisce il loro bagaglio lessicale. Il soffermarsi sul testo aiuta molto anche i ragazzi stranieri, che conoscono la lingua italiana in modo ancora incerto o parziale. Imparare un copione a memoria e soprattutto sapere quando è il momento di dire la propria battuta aiuta a trovare strategie personali per memorizzare e per mantenere la concentrazione, abilità indispensabili per uno studente, ma che alcuni ragazzi riescono a sviluppare più in questo laboratorio che nel loro lavoro scolastico. Recitare insieme, inoltre, sviluppa anche uno spirito di gruppo e un senso di responsabilità verso un’attività comune, dove ognuno è un elemento indispensabile per il buon esito del lavoro. Infine, siccome recitare davanti a tante persone mette a quasi tutti molta paura, riuscire ad affrontare un pubblico aiuta a controllare le proprie emozioni e l’acquisizione di tutte queste abilità aumenta la propria autostima e molti ragazzi diventano più sicuri. Un successo sul palcoscenico può incoraggiare soprattutto chi non è abituato a successi sui banchi di scuola e può aiutarlo a capire che dietro ogni vittoria c’è sempre una fatica.”
Nadia Emer, responsabile del Laboratorio di Teatro.

"BERNARDI: Vogliamo che tu ci lasci stare. Questo vogliamo, semplicemente. Che tu non ci tagli neppure un ramo.
PROCOLO: E allora a che mi serve il bosco? Tutte queste piante non mi devono render più niente? Il sapermi proprietario e basta, questa l’unica soddisfazione?"
Dal copione dello spettacolo.

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IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO
Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi.
Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio.

PRESENTAZIONE - Dal foglio di sala della recita del debutto.

“BERNARDI: Vogliamo che tu ci lasci stare. Questo vogliamo, semplicemente. Che tu non ci tagli neppure un ramo.
PROCOLO: E allora a che mi serve il bosco? Tutte queste piante non mi devono render più niente? Il sapermi proprietario e basta, questa l’unica soddisfazione?”

E’ la primavera del 1925. Nell’antico Bosco Vecchio giunge un nuovo padrone, il colonnello in congedo Sebastiano Procolo, vecchio militare con il cuore indurito dalla guerra e dalla rigida disciplina dell’esercito.
Il colonnello, bramoso di facili guadagni, inizia subito con l’abbattere alcuni dei bellissimi alberi centenari, ignorando gli avvertimenti delle creature del bosco; pur di arricchirsi, non esiterebbe ad uccidere neppure il giovanissimo nipote Benvenuto, erede di una parte consistente della stessa tenuta. Tanti strani personaggi entrano nella nuova vita del colonnello: una gazza guardiana che ama la poesia, spiriti degli alberi dalle sembianze umane, animali parlanti, venti che si comportano come uomini e che come uomini sbagliano e poi si redimono…
Con il passare del tempo, quasi impercettibilmente, qualcosa nell’animo del colonnello inizia a cambiare e la corazza attorno al suo cuore comincia a sgretolarsi sotto il peso della vecchiaia e della solitudine…
Il nostro spettacolo, ancora allo stato embrionale, si basa sullo studio di alcune delle tematiche presenti nel romanzo di Dino Buzzati: una è chiaramente quella biografica della caduta e della redenzione del colonnello; l’altra, quella della convivenza armoniosa tra uomo e ambiente naturale, convivenza a cui è strettamente legata la sopravvivenza stessa dell’uomo. Nel testo l’ambientazione non è realistica: la natura è trasfigurata in un universo atavico e magico, fatto di regole proprie, di riti e di simboli. E’ la natura vista con gli occhi dei bambini, prima che l’aridità del mondo adulto la impoverisca.

“PROCOLO: Anche voi, come tutti. Finché si è bambini le attenzioni non bastano mai, poi da grandi, affaticati e stanchi, non c’è più un cane che ti degni di uno sguardo.
SCOIATTOLO: La questione forse è un’altra: a una certa età tutti voi uomini cambiate. Non rimane più nulla di quello che eravate da piccoli. Diventate irriconoscibili. Anche tu un tempo dovevi essere diverso. Buona notte, colonnello.”

Con i ragazzi del laboratorio di teatro dell’Istituto Comprensivo di Taio diretto dalla professoressa Nadia Emer e del laboratorio di coro diretto dal professor Giorgio Larcher.
Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino.

2014 – TAIO (TN) – Teatro delle Scuole Elementari.
Spettacolo conclusivo del Laboratorio di teatro dell’Istituto Comprensivo di Taio dell’anno scolastico 2013/2014.

CREDITI
CREDITI 2014

Stradanova Slow theatre e l’Istituto Comprensivo di Taio
in collaborazione con
i Comuni di Taio, Tres e Vervò
e con il contributo della Cassa Rurale d’Anaunia

presentano

IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO
Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi.
Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio.

Con i ragazzi del laboratorio di teatro diretto dalla professoressa Nadia Emer con la collaborazione di Mimmi Vinotti e Vittoria De Mare:
Miriana Conci, Jennifer Magnani, Arianna Peretti, Aurora Zanolli, Clara Battaini, Beatrice Chini, Jasmir Paramjit, Abdulla Rahmani, Elisabetta Chini, Sara Noldin, Adelina Stetco, Davide Ceci, Nicolò Chierzi, Lejla Fazlovic, Ismail Hafidi, Rachele Larcher, Dietmar Sicher, Melissa Marinò.

Con i ragazzi del laboratorio di coro diretto dal professor Giorgio Larcher:
Irene Agostini, Manuela Brida, Eleonora Inama, Navmeet Kaur, Michael Tarter, Nicol Zadra, Lara Todeschi Betta, Andrea Chini, Siara Sicher, Sofia Leonardelli, Semina Rahmani, Nisrin Achach, Alessia Depaoli, Arianna Devigili, Elisabetta Tonini, Eleonora Zadra, Greta Morelli, Elena Branc, Luca Chini, Lidia Corazzolla, Marta Corazzolla, Sonia Frasnelli, Alessia Peretti.

Aiutoregista: Romina Zanon

Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino.

Si ringraziano per la collaborazione: Attilio Zanon, Celestino Corradini.

Studio su Il segreto del Bosco Vecchio - programma di sala 2014 - SCARICA

STUDIO LIBERAMENTE TRATTO DALL'OMONIMO ROMANZO DI DINO BUZZATI E DALL'OMONIMO FILM DI ERMANNO OLMI. Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio. DEBUTTO: 23 MAGGIO 2014 PRESSO IL TEATRO DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI TAIO-PREDAIA (TN). Lo spettacolo è uno dei frutti della collaborazione con l'Istituto Comprensivo di Taio, iniziata nel 2004. La collaborazione tra Stradanova Slow Theatre e l'Istituto Comprensivo di Taio è iniziata nel 2004 e si è rafforzata nel corso degli anni, dando vita ad una vera e propria realtà di produzione teatrale stabile all'interno del mondo scolastico. Gli spettacoli prodotti con l'Istituto Comprensivo di Taio: 2020 – LA CROCIATA DEI BAMBINI – Il laboratorio dell’Istituto Comprensivo di Taio in eopca di pandemie – FILM 2019 - IL PICCOLO RIVOLUZIONARIO - Tributo a Iqbal Masih - II EDIZIONE 2018 - LA FIABA DEL RE NORANDINO - Spettacolo liberamente tratto dal canto XVII dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. 2017 - GIANNI SCHICCHI. Dall'opera di Giacomo Puccini e Giovacchino Forzano - II EDIZIONE 2014 - IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO. Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi. 2012/2013 - IL PICCOLO RIVOLUZIONARIO - Tributo a Iqbal Masih. 2011 - L'AMORE DELLE TRE MELAGRANE. Da Italo Calvino, Carlo Gozzi e Sergej Prokofiev. 2011 - VORREI TANTO VORREI TUTTO. Storia di una bimba di nome Anne Frank. 2009/2010 - GIANNI SCHICCHI. Dall'opera di Giacomo Puccini e Giovacchino Forzano. 2006/2007 - COME LE PIANTE POSSONO FIORIRE SE CADE TANTA NEVE. Da Bertolt Brecht. Evento facente parte del Progetto Brecht. 2005 - L'AMORE DELLE TRE MELARANCE. Dall'opera omonima di Sergej Prokofiev. 2004 - L'ELISIR D'AMORE. Dall'opera omonima di Gaetano Donizetti. Considerazioni di una Professoressa. “Riguardo a tutte queste esperienze si potrebbe parlare a lungo e raccontare difficoltà, soddisfazioni, fatiche e aneddoti simpatici, ma voglio invece soffermarmi ad analizzare le ricadute dell’attività teatrale sugli alunni. Dopo aver seguito per anni questo laboratorio con il supporto di esperti, posso affermare che l’esperienza teatrale lascia sicuramente un segno nei ragazzi. La lettura approfondita di un copione li abitua a cogliere le intenzioni dell’autore, i significati più profondi di molte espressioni, migliora le loro capacità di lettura e arricchisce il loro bagaglio lessicale. Il soffermarsi sul testo aiuta molto anche i ragazzi stranieri, che conoscono la lingua italiana in modo ancora incerto o parziale. Imparare un copione a memoria e soprattutto sapere quando è il momento di dire la propria battuta aiuta a trovare strategie personali per memorizzare e per mantenere la concentrazione, abilità indispensabili per uno studente, ma che alcuni ragazzi riescono a sviluppare più in questo laboratorio che nel loro lavoro scolastico. Recitare insieme, inoltre, sviluppa anche uno spirito di gruppo e un senso di responsabilità verso un’attività comune, dove ognuno è un elemento indispensabile per il buon esito del lavoro. Infine, siccome recitare davanti a tante persone mette a quasi tutti molta paura, riuscire ad affrontare un pubblico aiuta a controllare le proprie emozioni e l’acquisizione di tutte queste abilità aumenta la propria autostima e molti ragazzi diventano più sicuri. Un successo sul palcoscenico può incoraggiare soprattutto chi non è abituato a successi sui banchi di scuola e può aiutarlo a capire che dietro ogni vittoria c’è sempre una fatica.” Nadia Emer, responsabile del Laboratorio di Teatro. "BERNARDI: Vogliamo che tu ci lasci stare. Questo vogliamo, semplicemente. Che tu non ci tagli neppure un ramo. PROCOLO: E allora a che mi serve il bosco? Tutte queste piante non mi devono render più niente? Il sapermi proprietario e basta, questa l’unica soddisfazione?" Dal copione dello spettacolo. IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi. Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio. PRESENTAZIONE - Dal foglio di sala della recita del debutto. “BERNARDI: Vogliamo che tu ci lasci stare. Questo vogliamo, semplicemente. Che tu non ci tagli neppure un ramo. PROCOLO: E allora a che mi serve il bosco? Tutte queste piante non mi devono render più niente? Il sapermi proprietario e basta, questa l’unica soddisfazione?” E’ la primavera del 1925. Nell’antico Bosco Vecchio giunge un nuovo padrone, il colonnello in congedo Sebastiano Procolo, vecchio militare con il cuore indurito dalla guerra e dalla rigida disciplina dell’esercito. Il colonnello, bramoso di facili guadagni, inizia subito con l’abbattere alcuni dei bellissimi alberi centenari, ignorando gli avvertimenti delle creature del bosco; pur di arricchirsi, non esiterebbe ad uccidere neppure il giovanissimo nipote Benvenuto, erede di una parte consistente della stessa tenuta. Tanti strani personaggi entrano nella nuova vita del colonnello: una gazza guardiana che ama la poesia, spiriti degli alberi dalle sembianze umane, animali parlanti, venti che si comportano come uomini e che come uomini sbagliano e poi si redimono… Con il passare del tempo, quasi impercettibilmente, qualcosa nell’animo del colonnello inizia a cambiare e la corazza attorno al suo cuore comincia a sgretolarsi sotto il peso della vecchiaia e della solitudine… Il nostro spettacolo, ancora allo stato embrionale, si basa sullo studio di alcune delle tematiche presenti nel romanzo di Dino Buzzati: una è chiaramente quella biografica della caduta e della redenzione del colonnello; l’altra, quella della convivenza armoniosa tra uomo e ambiente naturale, convivenza a cui è strettamente legata la sopravvivenza stessa dell’uomo. Nel testo l’ambientazione non è realistica: la natura è trasfigurata in un universo atavico e magico, fatto di regole proprie, di riti e di simboli. E’ la natura vista con gli occhi dei bambini, prima che l’aridità del mondo adulto la impoverisca. “PROCOLO: Anche voi, come tutti. Finché si è bambini le attenzioni non bastano mai, poi da grandi, affaticati e stanchi, non c’è più un cane che ti degni di uno sguardo. SCOIATTOLO: La questione forse è un’altra: a una certa età tutti voi uomini cambiate. Non rimane più nulla di quello che eravate da piccoli. Diventate irriconoscibili. Anche tu un tempo dovevi essere diverso. Buona notte, colonnello.” Con i ragazzi del laboratorio di teatro dell’Istituto Comprensivo di Taio diretto dalla professoressa Nadia Emer e del laboratorio di coro diretto dal professor Giorgio Larcher. Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino. 2014 – TAIO (TN) – Teatro delle Scuole Elementari. Spettacolo conclusivo del Laboratorio di teatro dell’Istituto Comprensivo di Taio dell’anno scolastico 2013/2014. CREDITI 2014 Stradanova Slow theatre e l’Istituto Comprensivo di Taio in collaborazione con i Comuni di Taio, Tres e Vervò e con il contributo della Cassa Rurale d’Anaunia presentano IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi. Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio. Con i ragazzi del laboratorio di teatro diretto dalla professoressa Nadia Emer con la collaborazione di Mimmi Vinotti e Vittoria De Mare: Miriana Conci, Jennifer Magnani, Arianna Peretti, Aurora Zanolli, Clara Battaini, Beatrice Chini, Jasmir Paramjit, Abdulla Rahmani, Elisabetta Chini, Sara Noldin, Adelina Stetco, Davide Ceci, Nicolò Chierzi, Lejla Fazlovic, Ismail Hafidi, Rachele Larcher, Dietmar Sicher, Melissa Marinò. Con i ragazzi del laboratorio di coro diretto dal professor Giorgio Larcher: Irene Agostini, Manuela Brida, Eleonora Inama, Navmeet Kaur, Michael Tarter, Nicol Zadra, Lara Todeschi Betta, Andrea Chini, Siara Sicher, Sofia Leonardelli, Semina Rahmani, Nisrin Achach, Alessia Depaoli, Arianna Devigili, Elisabetta Tonini, Eleonora Zadra, Greta Morelli, Elena Branc, Luca Chini, Lidia Corazzolla, Marta Corazzolla, Sonia Frasnelli, Alessia Peretti. Aiutoregista: Romina Zanon Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino. Si ringraziano per la collaborazione: Attilio Zanon, Celestino Corradini.