QUADRI DALL'INFERNO DI DANTE
Spettacolo prodotto secondo il metodo slow theatre.
SOTTOTITOLI IN ITALIANO CONTEMPORANEO.
PROPOSTA ADATTA ANCHE AD UN PUBBLICO SCOLASTICO - PRESENTAZIONE
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno
toglieva li animai che sono in terra
da le fatiche loro; e io sol uno
m’apparecchiava a sostener la guerra
sì del cammino e sì de la pietate,
che ritrarrà la mente che non erra.
- Inferno, canto II -
Leggi tutto
IL FOLLE VOLO
Quadri dall’Inferno di Dante.
Canti III, VI, X, XIII, XIX, XXVII, XXXIII.
Spettacolo prodotto secondo il metodo slow theatre.
Un vero e proprio spettacolo sull’Inferno, in cui prendono vita le grandi figure scolpite da Dante con la sua poesia.
Un tuffo in verticale nei meandri più oscuri dell’animo umano e della società.
Lo spettacolo è sottotitolato: tutti i versi di Dante sono tradotti, in tempo reale, in italiano contemporaneo.
È adatto sia ad un pubblico serale che ad un pubblico scolastico.
È agile, presentabile in luoghi molto diversi e non solo in spazi prettamente teatrali.
PRESENTAZIONE.
“Il folle volo” è quello di Dante, che con coraggio e libertà sprofonda nei meandri più oscuri dell’uomo e della società umana per riportare alla luce la verità. Un poeta non può che far questo, nella solitudine più estrema, rifiutato dalla società per cui risulta scomodo, mai rassicurante. Pasolini, in un’intervista, afferma che “un autore, quando è disinteressato e appassionato è sempre una contestazione vivente. Appena apre bocca contesta qualcosa al conformismo, a ciò che è ufficiale, a ciò che è statale, a ciò che è nazionale, a ciò che, insomma, va bene per tutti. Quindi, non appena apre bocca, un’artista è per forza impegnato, perché il suo aprir bocca è scandaloso sempre”.
Lo spettacolo “Il folle volo” è diviso in sette quadri, ciascuno dei quali è preceduto da un brevissimo video che fornisce al pubblico le coordinate necessarie per orientarsi nelle varie tappe del viaggio infernale. Si parte dall’anti-inferno e dalla moltitudine degli ignavi o, meglio, degli indifferenti: la grande massa delle persone che non prendono parte per niente e per nessuno, se non per se stessi, conducendo sulla terra una non-vita, perché vivere, per citare Gramsci, è “prendere parte”. Con Ciacco prima e con Farinata poi, si parla di Firenze e delle terribili lotte di partito che dilaniarono il Comune medievale: sete di potere, superbia di parte, criminalizzazione dell’avversario politico, incapacità di collaborare per il bene comune. Pier della Vigna, primo consigliere di Federico II di Svevia suicidatosi dopo essere stato calunniato da altri uomini di corte invidiosi del ruolo che si era conquistato grazie al suo lavoro e al suo talento, significa macchina del fango. Nella terza bolgia Niccolò III è conficcato nel terreno a testa in giù, perché fu un papa simoniaco che utilizzò la carica più alta per arricchire sé e la sua famiglia. Nell’ottava bolgia, Guido da Montefeltro racconta di come papa Bonifacio VIII, ebbro di potere, lo spinse a peccare senza alcun riguardo al suo abito di frate francescano. Insomma, Chiesa corrotta e corruttrice. Infine, il conte Ugolino, condannato a rodere per l’eternità il capo dell’arcivescovo Ruggieri che lo condannò a morire di fame assieme ai propri figli, è l’immagine più terribile della perdita totale di umanità a cui può arrivare l’uomo travolto dalla lotta per il potere.
NOTE DI ELENA GALVANI E JACOPO LAURINO
Quello dell’interprete teso nell’estremo sforzo di rendere i versi della “Comedìa” dantesca è sempre un “folle volo”. Il viaggio alla ricerca del proprio modo di restituire la parola di Dante si può iniziare, ma non si può concludere: sono tanti i porti a cui approdare, per poi salpare nuovamente verso una meta che rimarrà irraggiungibile. Ad ogni porto si è diversi, c’è un viaggio alle spalle di cui raccogliere i frutti. Il confronto con Dante, in ogni stagione della vita, può aprire varchi diversi e inaspettati. Il nostro viaggio dantesco è iniziato tanti anni fa, all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, sotto la guida di una grande Maestra, Teresita Fabris, e ha segnato la nascita di Stradanova nell’estate del 2004, con Baratti e simile lordura (spettacolo sui canti XXI e XXII dell’Inferno). Ora salpiamo nuovamente con altri compagni di viaggio, i ragazzi di Sacrificio.
Costruendo sulle basi gettate col Progetto Sacrificio.
Il progetto Sacrificio ha portato alla prima grande produzione Slow Theatre. La compagnia è nata da un casting rivolto a tutti i giovani trentini non-attori desiderosi di vivere un’esperienza teatrale professionale su un testo duro, capace di affrontare i lati più oscuri della vita nelle valli trentine. In più di duecento hanno partecipato al casting, solo sette sono i giovani talenti che hanno portato in scena lo spettacolo. Prima di Sacrificio non erano mai saliti su un palco, nemmeno come amatori. Sacrificio li ha portati a recitare sui principali palchi del Trentino-Alto Adige, all’interno delle stagioni di prosa ufficiali. Hanno iniziato così il loro percorso di formazione artistica, confrontandosi con un testo difficile e mai messo in scena, con una storia forte e tragica che li toccava profondamente. Il loro essere attori oggi non può essere disgiunto da Sacrificio e dai suoi personaggi. L’esperienza di Sacrificio si è conclusa, ma loro non vogliono che la parentesi del teatro si chiuda. Sentono che il loro percorso formativo deve ancora continuare. Anche noi pensiamo che queste giovani piantine nate con tanta fatica e dedizione, debbano continuare a crescere.
La disciplina dell’interprete nell’incontro con Dante.
Nel percorso formativo di un interprete l’incontro con la poesia di Dante è sempre un momento cruciale. La resa di Dante comporta capacità di approfondimento, concentrazione estrema, elasticità vocale, presenza fisica e può portare a momenti di grande frustrazione, nella percezione viva dei propri limiti; ma è proprio così che si sviluppa la disciplina dell’umiltà che sta alla base di qualsiasi fatica interpretativa. L’umiltà mette l’interprete nelle condizioni di restituire al pubblico qualcosa di più grande di lui e che non potrà mai dominare completamente. È attraverso l’umiltà che l’attore riesce a diventare un “tramite”, mettendo a disposizione dell’infinità della poesia, l’infinito della propria interiorità di essere umano.
La recitazione secondo lo Slow Theatre.
Anche il lavoro su Dante sarà alla maniera Slow. Slow Theatre, tra le altre cose, significa anche ricerca artistica di stili recitativi unici, individuali, non appiattiti sulle modalità recitative “di convenzione”, in base alle quali gli attori sono riconosciuti come tali perché impostano la voce in un determinato modo, strutturano la propria recitazione con movimenti standardizzati e con timbri, toni e intenzioni impoveriti, se non svuotati, dalla ripetizione e dall’uso. Il teatro d’arte deve sempre guardarsi da tutto ciò che è convenzionale e standardizzato e quindi impotente a rendere l’unicità dei testi interpretati e l’unicità delle persone che li interpretano. Noi cercheremo di guidare ciascuno dei giovani attori di Sacrificio nel difficilissimo confronto con la poesia di Dante, condividendo con loro l’insegnamento dei nostri Maestri e la nostra esperienza. Sarà un percorso di ricerca su se stessi per scoprire le proprie personali corde da far vibrare e per trovare il proprio particolarissimo modo di interpretare Dante.
Con
Paolo Bertagnolli, Barbara Facchini, Flavio Torresani.
Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino
Leggi tutto
IL FOLLE VOLO
Quadri dall’Inferno di Dante.
Canti III, VI, X, XIII, XIX, XXVII, XXXIII.
Spettacolo prodotto secondo il metodo slow theatre.
Con gli attori del cast di Sacrificio:
Paolo Bertagnolli
Barbara Facchini
Flavio Torresani.
Video: Romina Zanon.
Luci e audio: Loris Ghezzi - ADM Service.
Ideazione regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino.
Lo spettacolo è stato prodotto dal Gruppo Teatrale Moreno Chini di Taio in collaborazione con Stradanova Slow Theatre.
Con il contributo di:
Provincia Autonoma di Trento
Regione Autonoma Trentino – Alto Adige
Fondazione Caritro.
Rete dei Comuni produttori:
Comune di Borgo Valsugana
Comune di Denno
Comune di Mezzolombardo
Comune di Predaia
Comune di Tassullo.
LE DATE
4 febbraio 2015, ore 11: Borgo Valsugana (TN), Auditorium del Polo Scolastico - DEBUTTO.
14 marzo 2015, ore 20.45: Taio (TN), Auditorium delle Scuole Elementari.
19 marzo 2015, ore 20.30: Mezzolombardo (TN), Teatro S. Pietro.
21 marzo 2015, ore 20.45: Rallo (TN), Teatro Parrocchiale.
24 aprile 2015, ore 20.30: Denno (TN), Auditorium del Polo Scolastico.
17 agosto 2015, ore 21.00: Mezzano di Primiero (TN), Tabià Della Gemma.
19 gennaio 2016, ore 11: Borgo Valsugana (TN), Auditorium del Polo Scolastico.
23 gennaio 2016, ore 21: Brentonico (TN), Cinema Teatro Monte Baldo.
16 novembre 2016, ore 21: Fondo (TN), Teatro Parrocchiale.
18 novembre 2017, ore 21: Città di Castello (PG), Teatro Comunale degli Illuminati.
IL FOLLE VOLO. Una produzione slow theatre. Quadri dall’Inferno di Dante. Canti III, VI, X, XIII, XIX, XXVII, XXXIII. Un vero e proprio spettacolo sull’Inferno, in cui prendono vita le grandi figure scolpite da Dante con la sua poesia. Un tuffo in verticale nei meandri più oscuri dell’animo umano e della società. Uno spettacolo adatto sia ad un pubblico serale che ad un pubblico scolastico. Uno spettacolo agile, presentabile in luoghi molto diversi e non solo in spazi prettamente teatrali. Con gli attori del cast di Sacrificio: Paolo Bertagnolli, Barbara Facchini, Flavio Torresani. Regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino. Video e foto: Romina Zanon. Luci e audio: Loris Ghezzi - ADM Service. Lo spettacolo è stato prodotto dal Gruppo Teatrale Moreno Chini di Taio in collaborazione con Stradanova Slow Theatre. Con il contributo di: Provincia Autonoma di Trento, Regione Autonoma Trentino – Alto Adige, Fondazione Caritro. Rete dei Comuni produttori: Comune di Borgo Valsugana, Comune di Denno, Comune di Mezzolombardo, Comune di Predaia, Comune di Tassullo.