DI GIACOMO SARTORI.
Lo spettacolo è il frutto di un progetto slow theatre che ha coinvolto 220 giovani trentini in una produzione teatrale capace di sondare i lati più oscuri della vita in una valle trentina.
DEBUTTO: 24 MAGGIO 2013 PRESSO IL TEATRO CUMINETTI DEL CENTRO SERVIZI CULTURALI S. CHIARA DI TRENTO.
TOURNÉE: MARZO-APRILE 2014.
Ph. Monica Condini - MoniQue Foto
“Oggi i pesci sono tristi / tanto tristi / piangono
Andrea è andato a trovarli / canta le canzoni della montagna
e loro ascoltano / con il groppo alla gola / e gli occhioni sgranati
nessuno se ne accorge / quando i pesci piangono
le lacrime dei pesci / scivolano nell’acqua
solo i pescatori più esperti sanno
che sono salate / come quelle degli uomini.”
Sacrificio, drammaturgia di Giacomo Sartori.
SACRIFICIO.
Di Giacomo Sartori.
Lo spettacolo è il frutto di un progetto slow theatre che ha coinvolto 220 giovani trentini in una produzione teatrale capace di sondare i lati più oscuri della vita in una valle trentina.
PRESENTAZIONE - dal programma di sala della tournée del 2014.
“Quando, nel 2011, leggemmo il romanzo Sacrificio, ne rimanemmo talmente colpiti da volerne conoscere l’autore, Giacomo Sartori: insieme decidemmo di fare di Sacrificio un’opera teatrale. Sapevamo fin dall’inizio quanto lo spettacolo potesse dividere ed essere frainteso. Incentrato su fatti di cronaca nera avvenuti in Trentino a partire dagli anni ’90, mostra, senza filtri, la vita di sette ragazzi sospesi fra avvenimenti tragici che ne hanno segnato le esistenze. Una vita in cui l’abuso di alcol e droghe e la violenza sembrano essere le uniche alternative al dolore. Il nostro intento, naturalmente, non è la provocazione fine a sé stessa, ma quello di rendere consapevole il pubblico delle problematiche che sussistono in alcune crepe della società trentina (e non solo).
Giacomo Sartori è conosciuto nel panorama letterario nazionale come uno scrittore dedito all’essenzialità della parola. La trasposizione teatrale gli ha permesso di ridurre la sintassi in modo fortemente evocativo. I personaggi parlano poco e male: non sanno tradurre in parole le emozioni che li travolgono, forse perché nessuno ha mai insegnato loro a farlo. La parola volgare e il gesto violento sono lo sfogo primitivo che permette loro di esternare ciò che si agita nel profondo.
Le scenografie hanno dovuto ricreare sul palcoscenico una varietà di ambienti che continuano ad alternarsi con un ritmo più cinematografico che teatrale. Sono tre, gli ambienti principali che convivono sul palco, distinti grazie alle luci, alle musiche, all’utilizzo di più piani e al prolungamento del palco verso la platea. La casa degli zii sovrasta tutte le scene, imponendosi in modo oppressivo e simboleggiando la forza reazionaria e castrante della generazione dei padri. Sotto, la casa fatiscente di Marta e la troticoltura con le vasche dei pesci che invadono la platea. Infine il pub, pervasivo, dove i ragazzi consumano le loro serate, luogo d’incontro sociale per eccellenza. Il sipario è un velo nero che incombe su tutto il mondo di Sacrificio: è la rete in cui ‘i pesci’ sono imprigionati.
Anche la nostra regia si è adattata al testo, creando quadri in cui la realtà assume la valenza di un simbolo.
Diego, Katia, Frank, Roberto, Anna, Marta: un gruppo di ragazzi in una valle secondaria del Trentino. Sono giovani, ma lavorano tutti, nessuno di loro è ‘figlio di papà’. Diego fa il guardaparco: vorrebbe che il bracconaggio fosse sgominato, che il nuovo direttore del parco s’imponesse sui potentati degli impianti a fune. Marta si batte per mandare avanti il suo malandato allevamento di trote ereditato dal padre alcolizzato. Ma le notti sono tutte uguali e dopo il lavoro non rimane che il pub. Non rimane che ubriacarsi fino a non stare più in piedi, drogarsi fino a vedere i ciottoli del lastricato palpitare come cellule viventi. Soprattutto in un inverno così diverso dagli altri, un inverno senza neve. Un inverno di pioggia e muffe. Un inverno senza Andrea, morto cercando di attraversare con il suo scassato fuoristrada un torrente in piena. L’acqua scura e gelida del torrente ha riempito i polmoni di Andrea, ha annegato l’entusiasmo di Diego, ha fatto ammalare le trote di Marta. Andrea è morto per gioco e il gioco della vita si fa sempre più violento. Violenta la passione di Katia, che si è appena sposata con Diego, per il biondo bello e tenebroso che le fa la posta seduto al bancone del bar. Violenta l’amicizia, violenta la gelosia, violento il sesso, violenti i sogni struggenti di un futuro più felice.
Un progetto slow theatre: il progetto Sacrificio ha prodotto uno spettacolo appartenente al territorio, nel tentativo di affrontare temi urgenti e di coinvolgere fin dalle prime fasi della produzione tanti enti e persone (soprattutto giovani), facendo lavorare fianco a fianco professionisti e amatori affinché tutta la comunità potesse essere chiamata a dare un apporto attivo a una produzione culturale.
Alle selezioni per la scelta degli attori giovani hanno partecipato più di 200 candidati tra i 18 e i 35 anni. Sono stati scelti 14 ragazzi che hanno affrontato un percorso formativo di sei mesi, al termine del quale, un’ulteriore selezione ha portato alla formazione del cast. I ragazzi sono affiancati da due nomi del teatro italiano: Valeria Ciangottini e Pietro Biondi.”
Con
Paolo Bertagnolli, Valentina Caresia, Luca Dapor, Barbara Facchini, Michele Fanti, Elia Fedrizzi, Flavio Torresani, Daniela Vaia
e la partecipazione straordinaria di Valeria Ciangottini e Pietro Biondi.
Regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino.
Paolo Bertagnolli, Valentina Caresia, Barbara Facchini, Daniela Vaia, Luca Dapor, Elia Fedrizzi, Flavio Torresani
Il drago di Buzzati e l’orso di Sacrificio.
Incontro collegato allo spettacolo Sacrificio per riflettere sul rapporto uomo e natura in Trentino
con i ragazzi della gold list del Progetto Sacrificio: Alessia Dorigoni, Andrea Facchini, Stefano Maestrelli, Irene Segafredo
e con Osvaldo Negra, presidente WWF Trentino – Alto Adige
e Claudio Groff, referente per la gestione dell'orso in Trentino.
Nell’ambito della presentazione di Sacrificio all’interno delle stagioni di prosa dei sette Comuni produttori dello spettacolo, Stradanova propone un incontro di approfondimento su uno dei temi toccati dal testo di Giacomo Sartori, quello del rapporto tra l’uomo e la natura nella Provincia di Trento.
IL TEMA. L’ORSO DI SACRIFICIO E IL DRAGO DI BUZZATI
In Sacrificio il rapporto con la natura è importante per Marta, alle prese con un decrepito impianto di allevamento di trote ereditato dal padre, per Frank, bracconiere, per Diego, guardia forestale alle prese con l’inserimento dell’orso in Trentino. La pioggia non lascia tregua, in un inverno senza neve. Lo spettacolo si apre tragicamente con la morte di uno dei ragazzi in un torrente in piena attraversato per gioco. Alla fine, i tragici destini di Marta e Diego, si legano alle trote che muoiono per la setticemia e all’orso che i bracconieri, forse legati ai potentati per gli impianti di risalita, uccidono barbaramente.
L’uccisione del drago è un racconto di Dino Buzzati su cui hanno lavorato i ragazzi della gold list del Progetto Sacrificio, mentre i loro compagni preparavano lo spettacolo di Giacomo Sartori. Un gruppo di cacciatori si avventura in un’alta valle inospitale, in mezzo a rocce frananti, alla ricerca della caverna del drago, creatura mostruosa che da sempre terrorizza l’uomo. Gli abitanti del villaggio sottostante portano da secoli davanti alla caverna del drago una capra al giorno, che regolarmente scompare senza che il mostro leggendario sia stato mai avvistato.
Il racconto di Buzzati è carico di significati e si presta molto bene a riflettere sull’incapacità dell’uomo di comprendere e accettare la natura nella sua diversità.
LA STRUTTURA DELL’INCONTRO
Alla lettura espressiva dell’Uccisione del drago di Dino Buzzati, portata in scena dai ragazzi della gold list del Progetto Sacrificio per la regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino, seguirà una discussione sulle tematiche più interessanti del racconto, guidata da Osvaldo Negra, presidente del WWF Trentino-Alto Adige, che con l’aiuto di Claudio Groff, referente per la gestione dell'orso in Trentino, proverà a stabilire dei parallelismi tra il drago di Buzzati e l’orso di Sacrificio, per riflettere sul rapporto tra uomo e natura oggi in Trentino.
La presenza del presidente del WWF e di un esponente del Servizio Foreste e Fauna della Provincia, permetterà di trattare l’argomento da un punto di vista antropologico, oltre che letterario, ma darà anche occasione di conoscere alcuni dettagli tecnici sugli sviluppi attuali del progetto di inserimento dell’orso in Trentino.
DATE
giovedì 13 marzo 2014, ore 20.45 – Ala (TN), Auditorium della Cassa Rurale Bassa Vallagarina in Viale Malfatti;
giovedì 21 marzo 2014, ore 20.30 – Taio (TN), Auditorium della Biblioteca Comunale;
giovedì 27 marzo 2014, ore 18.00 – Rovereto (TN), Sala auditorium Melotti;
giovedì 3 aprile 2014, ore 20.30 – Borgo Valsugana (TN);
martedì 7 aprile 2015, ore 20.30 – Mezzolombardo (TN), Sala civica.
Saranno eseguite letture di alcuni passi del romanzo e recitati alcuni brani della pièce.
DATE
venerdì 21 febbraio 2014, ore 20.30 – Biblioteca di Taio (TN);
lunedì 24 febbraio 2014, ore 20.30 – Biblioteca di Mezzolombardo (TN);
venerdì 28 febbraio 2014, ore 17.30 – Biblioteca di Ala (TN).
lunedì 3 marzo 2014, ore 17.30 – Biblioteca di Borgo Valsugana (TN);
mercoledì 5 MARZO 2014, ore 18.00 – Biblioteca di Rovereto (TN);
giovedì 6 MARZO 2014, ore 20.30 – Biblioteca di Tione di Trento.