DA ITALO CALVINO, CARLO GOZZI E SERGEI PROKOFIEV. Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio. DEBUTTO: 9 GIUGNO 2011 PRESSO IL TEATRO DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI TAIO-PREDAIA (TN). NELL’OTTOBRE DEL 2011 LO SPETTACOLO HA RICEVUTO LA MENZIONE SPECIALE DEL CONCORSO NAZIONALE “L’ITALIA DELLE FIABE. IN VIAGGIO CON LE FIABE ITALIANE DI ITALO CALVINO”, BANDITO DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE IN OCCASIONE DEI 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA. 13 OTTOBRE 2011 - MENZIONE SPECIALE PER “L’AMORE DELLE TRE MELAGRANE” Concorso nazionale “L’Italia delle fiabe. In viaggio con Le Fiabe italiane di Italo Calcino”, bandito dal Ministero dell’Istruzione in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. La Commissione giudicante ha assegnato la Menzione speciale per il Teatro all'Istituto Comprensoriale di Taio per “la capacità dimostrata nel travalicare generi e linguaggi diversi, quali musica e teatro, vivacizzando lo studio di tradizioni e culture differenti, ponendo al centro il tema del viaggio come esperienza di conoscenza e portando alla realizzazione di uno spettacolo assai coinvolgente sul modello della commedia dell’arte.” All'iniziativa hanno concorso complessivamente 510 Scuole con 490 progetti sottoposti al giudizio di una Commissione Nazionale che, per la Scuola Secondaria di primo grado, ha attribuito quattro menzioni speciali. Lo spettacolo è uno dei frutti della collaborazione con l'istituto Comprensivo di Taio, iniziata nel 2004. La collaborazione tra Stradanova Slow Theatre l'Istituto Comprensivo di Taio è iniziata nel 2004 e si è rafforzata nel corso degli anni, dando vita ad una vera e propria realtà di produzione teatrale stabile all'interno del mondo scolastico. Gli spettacoli prodotti con l'Istituto Comprensivo di Taio: 2020 – LA CROCIATA DEI BAMBINI – Il laboratorio dell’Istituto Comprensivo di Taio in eopca di pandemie – FILM 2019 - IL PICCOLO RIVOLUZIONARIO - Tributo a Iqbal Masih - II EDIZIONE 2018 - LA FIABA DEL RE NORANDINO - Spettacolo liberamente tratto dal canto XVII dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. 2017 - GIANNI SCHICCHI. Dall'opera di Giacomo Puccini e Giovacchino Forzano - II EDIZIONE 2014 - IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO. Studio liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati e dall'omonimo film di Ermanno Olmi. 2012/2013 - IL PICCOLO RIVOLUZIONARIO - Tributo a Iqbal Masih. 2011 - L'AMORE DELLE TRE MELAGRANE. Da Italo Calvino, Carlo Gozzi e Sergej Prokofiev. 2011 - VORREI TANTO VORREI TUTTO. Storia di una bimba di nome Anne Frank. 2009/2010 - GIANNI SCHICCHI. Dall'opera di Giacomo Puccini e Giovacchino Forzano. 2006/2007 - COME LE PIANTE POSSONO FIORIRE SE CADE TANTA NEVE. Da Bertolt Brecht. Evento facente parte del Progetto Brecht. 2005 - L'AMORE DELLE TRE MELARANCE. Dall'opera omonima di Sergej Prokofiev. 2004 - L'ELISIR D'AMORE. Dall'opera omonima di Gaetano Donizetti. Considerazioni di una Professoressa. “Riguardo a tutte queste esperienze si potrebbe parlare a lungo e raccontare difficoltà, soddisfazioni, fatiche e aneddoti simpatici, ma voglio invece soffermarmi ad analizzare le ricadute dell’attività teatrale sugli alunni. Dopo aver seguito per anni questo laboratorio con il supporto di esperti, posso affermare che l’esperienza teatrale lascia sicuramente un segno nei ragazzi. La lettura approfondita di un copione li abitua a cogliere le intenzioni dell’autore, i significati più profondi di molte espressioni, migliora le loro capacità di lettura e arricchisce il loro bagaglio lessicale. Il soffermarsi sul testo aiuta molto anche i ragazzi stranieri, che conoscono la lingua italiana in modo ancora incerto o parziale. Imparare un copione a memoria e soprattutto sapere quando è il momento di dire la propria battuta aiuta a trovare strategie personali per memorizzare e per mantenere la concentrazione, abilità indispensabili per uno studente, ma che alcuni ragazzi riescono a sviluppare più in questo laboratorio che nel loro lavoro scolastico. Recitare insieme, inoltre, sviluppa anche uno spirito di gruppo e un senso di responsabilità verso un’attività comune, dove ognuno è un elemento indispensabile per il buon esito del lavoro. Infine, siccome recitare davanti a tante persone mette a quasi tutti molta paura, riuscire ad affrontare un pubblico aiuta a controllare le proprie emozioni e l’acquisizione di tutte queste abilità aumenta la propria autostima e molti ragazzi diventano più sicuri. Un successo sul palcoscenico può incoraggiare soprattutto chi non è abituato a successi sui banchi di scuola e può aiutarlo a capire che dietro ogni vittoria c’è sempre una fatica.” Nadia Emer, responsabile del Laboratorio di Teatro. “Un figlio di Re mangiava a tavola. Tagliando la ricotta si ferì un dito e una goccia di sangue andò sulla ricotta. Disse a sua madre: – Mammà, vorrei una donna bianca come il latte e rossa come il sangue. – Eh, figlio mio, chi è bianca non è rossa e chi è rossa non è bianca. Ma cerca pure se la trovi. Il figlio si mise in cammino.” Dalla fiaba “L’amore delle tre melagrane” trascritta da Calvino. L’AMORE DELLE TRE MELAGRANE. Da Italo Calvino, Carlo Gozzi e Sergei Prokofiev. Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio. PRESENTAZIONE - Dal foglio di sala della recita del debutto. “Un figlio di Re mangiava a tavola. Tagliando la ricotta si ferì un dito e una goccia di sangue andò sulla ricotta. Disse a sua madre: – Mammà, vorrei una donna bianca come il latte e rossa come il sangue. – Eh, figlio mio, chi è bianca non è rossa e chi è rossa non è bianca. Ma cerca pure se la trovi. Il figlio si mise in cammino.” Inizia così “L’amore delle tre melagrane”, la fiaba abruzzese contenuta nella raccolta delle “Fiabe italiane” trascritte da Calvino. Si tratta di un incipit molto forte, con colori violenti, il rosso del sangue e il bianco della ricotta, capaci di accendere nella fantasia del principe il desiderio di qualcosa di straordinario, di cui andare alla ricerca. Cammina, cammina… Nel canovaccio per commedia dell’arte di Gozzi, che s’intitola “L’amore delle tre melarance” e sta alla base dell’omonima opera di Prokofiev, ad accompagnare il principe nella sua ricerca c’è Truffaldino, ossia Arlecchino, la maschera comica del servo astuto, personaggio del popolo. Ma un popolano non parla un italiano forbito e così il “nostro” Truffaldino si esprime in dialetto noneso; per di più, visto che tutte le fiabe mischiano elementi locali a influenze di culture diverse e lontane… cammina, cammina… le tre principesse melagrane sono la principessa Rupinder, che parla il punjabi, la principessa Jamila, che parla il dialetto berbero, e la principessa Alina, che dichiara il suo amore per il principe in una lingua dai suoni tanto simili ai nostri, il romeno. Nell’opera di Prokofiev il sipario si apre su una corte corrotta, con un re debole, ormai senza potere, con l’unico ausilio del vecchio consigliere Pantalone. Nelle lugubri stanze del castello, il primo ministro e la nipote del re, aiutati dalla perfida fata Morgana, dalla serva Smeraldina e dal diavolo Farfarello, tramano un colpo di stato. Il giovane principe, erede al trono, langue miseramente nel suo castello-carcere, colpito da una misteriosa, incurabile, malattia, il cui sintomo più preoccupante è l’indifferenza alla vita. A guarirlo saranno prima una risata liberatoria e poi, naturalmente, l’amore. Con l’aiuto di Truffaldino e del buon mago Celio, s’intende! Cammina, cammina… Questi sono i percorsi letterari che ci hanno portato a comporre una nostra fiaba, piena di colpi di scena e di musica, con arie d’opera rubate a Prokofiev e interpretate dal canterino popolo del regno. Le fiabe italiane di Calvino hanno costruito l’Italia Unita delle fiabe, dando una lingua unitaria a materiali provenienti dalle tradizioni di tutte le regioni d’Italia. La nostra fiaba, partendo da Calvino, Prokofiev e Gozzi, è diventata una fiaba interculturale, in cui il viaggio alla ricerca delle tre melagrane porta all’incontro fra culture diverse e si apre alla multiforme meraviglia di quella cosa chiamata vita. Con i ragazzi del laboratorio di teatro diretto dalle professoresse Nadia Emer, Maria Luisa Orlandi e Mimmi Vinotti e del laboratorio di coro diretto dal professor Giorgio Larcher. Scenografie a cura del laboratorio di artistica diretto dalla professoressa Miriam Paternoster e del laboratorio di tecnica diretto dal professor Demis Giuliani. Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino. CREDITI 2011 L’AMORE DELLE TRE MELAGRANE Da Italo Calvino, Carlo Gozzi e Sergei Prokofiev. Spettacolo con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Taio. Con i ragazzi del laboratorio di teatro diretto dalle professoresse Nadia Emer, Maria Luisa Orlandi e Mimmi Vinotti (personaggi e interpreti in ordine di apparizione): I NARRATORI: Rita Angeli, Asia Magnani, Laura Negri, Claudia Timis, Evelyn Zacchino, Giorgia Zenoniani MAGO CELIO: Michele Chini FATA MORGANA: Desireè Marinelli FARFARELLO: Alissa Magnani IL RE: Michele Chini PANTALONE: Imad Achach TRUFFALDINO: Amedeo Magnani LEANDRO: Armin Hasic CLARICE: Anna Pettenò SMERALDINA: Miriana Battaini IL PRINCIPE: Leonardo Odorizzi LE TRE MELAGRANE: Latyfa Boutrane, Jessica Kaur, Any Timis. Con i ragazzi del laboratorio di coro diretto dal professor Giorgio Larcher: Stefania Brida, Valentina Chilovi, Ginevra Chini, Giorgia Chini, Martina Chini, Elisa Cristoforetti, Chiara Depaoli, Asja Emer, Angelica Inama, Imen Lamhamdi, Marianna Larcher, Sara Largaiolli, Chiara Lorandini, Lisa Micheletti, Flora Nicoletti, Gabriele Prantil, Claudia Roman, Morena Sacco Comis, Silvia Sandri, Veronica Sandri, Veronica Toniolli, Elisa Zattoni, Arianna Zeneli. Scenografie e costumi a cura dei ragazzi del laboratorio di arte e immagine diretto dalla professoressa Miriam Paternoster e del laboratorio di educazione tecnica diretto dal professor Demis Giuliani. Alla fisarmonica: Roberto Caberlotto e Gilberto Meneghin - Duo Dissonance Disegno luci di William Trentini. Tecnico audio e video: Daniele Lorandini. Ideazione e regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino. Si ringraziano per la collaborazione: Andrea Colò, macchinista; le signore Dorina Turri Busetti, Maria Luisa Larcher, Silvina Sembianti per i costumi; il maestro Michele Valentini dell’Istituto Comprensivo di Taio per la traduzione in dialetto noneso delle battute di Truffaldino; le signore Valerica Timis, Gurvinder Kaur e il signor Chioua Mokhtar, vicepresidente del Centro Culturale Islamico di Cles, per la traduzione in romeno, punjabi e arabo; la Rete per l’intercultura “Valli a Colori” per la riflessione sulle differenze e analogie tra le diverse culture e le diverse lingue; la dott.ssa Laura Bampi, Referente Area Integrazione Alunni Stranieri del Dipartimento Istruzione di Trento. LO SPETTACOLO È STATO PRODOTTO da StradaNòva e dall’Istituto Comprensivo di Taio in collaborazione con i Comuni di Taio, Tres e Vervò e con il contributo della Cassa Rurale d’Anaunia. DATE Lo spettacolo ha debuttato presso il Teatro delle Scuole Elementari di Taio giovedì 9 giugno 2011 alle ore 21.00 e ha avuto una sola replica il 10 giugno 2011 alle ore 21. Ingresso gratuito. Servizio di prenotazione presso la Biblioteca comunale di Taio (tel. 0463.467189, dal lunedì al sabato, ore 14.30-18.30).