"A teatro, dietro il gioco magico delle forme, cerchiamo la legge operosa dell´uomo"
(dalla Lettera Programmatica per il Piccolo Teatro di Milano)
Tutto nasce nell´ottobre del 2001 all´Accademia dei Filodrammatici di Milano, quando, al termine di una lunga serie di selezioni, in bacheca viene appesa una lista di pochi prescelti che andranno a formare la classe del biennio 2001-2003. Tra questi nomi figurano i nostri, uno accanto all´altro come per un segno del destino: Elena Galvani e Jacopo Laurino, un´umbra formatasi attoralmente sotto la guida di Valeria Ciangottini e di Enzo Aronica e un trentino allievo di Gigi Ottoni.
L´Accademia dei Filodrammatici di Milano è una scuola dura, in cui le parole d´ordine sono "passione" e "disciplina". A insegnarcene concretamente il significato sono i nostri insegnanti: in primis Teresita Fabris, Riccardo Pradella e Osvaldo Salvi, coadiuvati da Liliana Oliveri, Franco Sangermano, Romeo Liccardo, Massimiliano Cividati e Francesca Roggero. La durezza dell´impegno ci fa maturare. Ci fa capire cos´è davvero il teatro per noi. Ci fa decidere in che modo vogliamo spendere talento ed energie. Ci diplomiamo nel 2003 e subito mettiamo in atto un proposito maturato già da tempo: fare teatro per la gente, in una comunità precisa di riferimento.
Nel 2004 nasce così Stradanova: è un nome che ha un forte valore affettivo e che esprime bene il rapporto col territorio in cui la nostra attività è nata ed è venuta sempre più caratterizzandosi. Strada Nova è il nome dialettale di un´antica via romana che univa la Val di Non alla Val d´Adige: una strada montana, che s´insinua in un folto bosco e passa sotto pareti di roccia a strapiombo, tra le quali si aprono squarci sulla valle e sulle dolomiti del Brenta. Camminando tra i silenzi della Strada Nova abbiamo ideato progetti, discusso a lungo sul ruolo artistico e sociale del nostro lavoro.
Volevamo fare teatro "per" la gente e abbiamo finito per fare teatro "con" la gente: intessiamo rapporti con persone e soggetti diversi, appartenenti a mondi lontani e facciamo arte, naturalmente con metodi e obiettivi particolari. Tutti entrano a far parte della nostra rete, capace di unire settori diversi della società nella "nostra" comunità, in cui il teatro agito e fruito è il collante. Il teatro è per noi strumento di comunicazione, cardine dei rapporti interpersonali; è il nostro modo di vivere, di impegnarci socialmente, di dare il nostro contributo alla crescita culturale e umana di individui che possano rafforzare la propria personalità e acquisire abilità e competenze da impiegare in ogni altro aspetto della propria vita privata e lavorativa.